Venerdì, 19 Dicembre 2014 00:00

Antichi Organi del Polesine: un patrimonio da scoprire, ascoltare e salvare

Valorizzare il nostro territorio attraverso le sue chiese, custodi di macchine sonore che destano meraviglia

La nostra provincia è ricca di organi prestigiosi, strumenti di rilevanza storica, voluti fortemente in passato dalle comunità locali per accompagnare le funzioni liturgiche, che attualmente appaiono trascurati ed inutilizzati a causa degli alti costi di manutenzione, oppure perché vengono suonati esclusivamente in occasione di manifestazioni concertistiche, oramai sempre più rare.

Le particolari caratteristiche di costruzione di questi antichi strumenti, presenti nel nostro territorio così come nel resto del Veneto, li rendono distinguibili dagli organi presenti in altre regioni italiane ed europee.

In questo contesto si inserisce la rassegna “Antichi Organi del Polesine, giunta quest’anno alla dodicesima edizione. Si tratta di un itinerario di concerti d’organo nato nel 1999 all’interno del territorio della provincia di Rovigo, nelle Chiese delle Diocesi di Adria/Rovigo e di Chioggia, da un’idea di Giovanni Feltrin e Nicola Cittadin, attuale direttore artistico. Lo scopo del progetto è quello di valorizzare i preziosi organi storici del territorio polesano, sensibilizzando il pubblico e, nel contempo, sollecitando le istituzioni affinché trovino le risorse finanziare necessarie per restaurare e dar voce agli altri preziosi antichi strumenti non ancora restaurati.

L’iniziativa, organizzata da Asolo Musica ed inserita nel circuito regionale “Cantantibus Organis”, è stata realizzata grazie al finanziamento della Regione Veneto, del Ministero dei beni e delle attività culturali, della Provincia di Rovigo, dei Comuni di Lendinara, Loreo, Porto Tolle, Porto Viro, Rovigo, San Bellino e con il sostegno economico di Guerrato S.p.A. e di RovigoBanca Credito Cooperativo.

«L’idea del nostro Istituto di sostenere questo progetto trova conferma in due motivazioni fondamentali - ha dichiarato il responsabile delle relazioni esterne di RovigoBanca, Bruno Candita, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione svoltasi a Palazzo Celio, sede della Provincia - La prima riguarda la valorizzazione di questi antichi strumenti che è cosa doverosa, poiché essi rappresentano un indiscutibile valore sul piano artistico, culturale ed anche turistico per il nostro territorio. L’altra ragione deriva dal loro valore simbolico: l’organo è uno strumento che appartiene all’intera collettività. Per realizzarli, le comunità di molte località del Polesine si sono tassate ed hanno avviato pubbliche sottoscrizioni per dotare le loro chiese di questi strumenti. Questo ci ricorda la storia delle nostre banche, nate anch’esse all’ombra del campanile».

Per l’edizione di quest’anno sono stati selezionati organi storici che potremmo suddividere in tre gruppi. Il primo è quello costituito dagli strumenti costruiti dall’organaro Gaetano Callido, celebrato nella rassegna dello scorso anno nei 200 anni dalla morte, ubicati a Loreo e a Porto Viro. Al secondo gruppo appartengono i due organi “Bazzani”, quello datato 1839 che si trova a San Bellino e l’altro, costruito nel 1887, collocato a Ca‘ Venier. Infine i due strumenti più vicini ai nostri giorni: il “Malvestio” del 1926 che troviamo a Lendinara e l’organo del Duomo di Rovigo, che racchiude all’interno ben quattro generazioni di canne, dal 1858 al 2006.

Sul piano prettamente artistico, possiamo affermare che questa edizione si è caratterizzata per la valorizzazione di un’importante nuova generazione di esecutori veneti di altissimo livello che sta lavorando in tutta Europa. Nel corso degli anni, la presenza di importanti personalità del panorama organistico nazionale ed internazionale, ma anche di giovani e talentuosi organisti, ha dato lustro ed importanza alla manifestazione, contribuendo ad attirare l’attenzione non solo verso questi preziosi strumenti storici, ma anche verso lo stesso territorio polesano.

I concerti hanno preso il via sabato 1 novembre a Lendinara, presso la Chiesa di San Biagio. Protagonista della serata è stato il M° Massimiliano Raschietti, docente d’organo al Conservatorio di Verona, che ha presentato al pubblico un programma che ha spaziato dalla musica barocca di Johann Sebastian Bach, al romanticismo di Franz Listz e di Camille Saint-Saëns, arrivando sino alla musica contemporanea dell’organista parigino Jehan Langlais scomparso nel 1992.

Il secondo appuntamento si è tenuto sabato 15 novembre a Rovigo, presso la Concattedrale di Santo Stefano Papa Martire, con l’esibizione del M° Giovanni Feltrin, docente d’organo al Conservatorio “F. Venezze”. Il programma prevedeva un omaggio a Marco Enrico Bossi, il più grande organista italiano degli inizi del XX secolo nonché grande didatta e compositore, ed un’improvvisazione sull’Antifona gregoriana del “Salve Regina”, voluta per onorare il ritrovamento della corona della “Beata Vergine delle Grazie”, dopo che era stata sottratta dal Duomo rodigino.

Sabato 22 Novembre la rassegna ha fatto tappa a San Bellino, dove, nell’omonima Basilica, il giovane organista veneziano Nicolò Sari, pluripremiato in concorsi organistici internazionali, è riuscito a valorizzare l’ottocentesco organo “Bazzani” con un programma nel quale spiccava il monumentale brano descrittivo del frate francescano Padre Davide da Bergamo, ispirato ai fatti risorgimentali del 1848 con la suite “Le Sanguinose giornate di marzo, ossia la rivoluzione di Milano”.

Il lucchese Daniele Boccaccio, docente d’organo al Conservatorio di Alessandria, ha suonato sabato 29 Novembre a Porto Viro, nella chiesa di San Bartolomeo. Allo storico strumento del Callido, datato 1787, ha presentato una sua trascrizione per organo della Sinfonia in sol minore dalla “Norma” di Bellini, ed alcuni brani tratti dal repertorio del sommo compositore e trascrittore Bach, di Wolfgang Amadeus Mozart, di Alessandro Marcello e del compositore toscano Giuseppe Gherardeschi.

Loreo è stata sede del doppio appuntamento di sabato 6 dicembre. Al mattino, grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e la Scuola Media “Don Sivio Marchetti”, il docente d’organo del Conservatorio di Vicenza Roberto Antonello ha accompagnato gli studenti alla scoperta dello storico strumento collocato nella Chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, mediante una lezione concerto con visita guidata all’organo. In serata, allo strumento callidiano datato 1787, il M° Antonello ha proposto un repertorio di musiche che hanno spaziato dal rinascimento al barocco, passando per il classicismo di Haydn, con temi di canto gregoriano e corali luterani, dedicati al tempo liturgico dell’Avvento. Infine, a far scendere il sipario sulla manifestazione, l’ultimo concerto in programma tenutosi sabato 20 dicembre a Ca’ Venier (Porto Tolle).

Nella Chiesa Arcipretale di San Nicolò Vescovo, l’organista Enrico Zanovello si è esibito all’organo Bazzani del 1887, fresco di restauro, proponendo un programma per celebrare il Natale, con musiche della tradizione italiana, francese tedesca ed inglese.

Quest’ultima edizione della rassegna “Antichi Organi del Polesine” sarà senza dubbio ricordata per l’alta qualità dell’offerta artistico-musicale. Il numeroso pubblico di appassionati ed esperti che ha seguito tutti i sei concerti ed una stampa sempre più attenta a questa interessante realtà, sono la miglior conferma che la proposta è stata ampiamente apprezzata.

 

Pubblicato su "Banca Domani" n° 3 Dicembre 2014 - Anno XIII
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