Domenica, 20 Dicembre 2015 10:29

Le giovani promesse del “Venezze” celebrano San Bellino

L'Orchestra di Fiati del Conservatorio "F. Venezze" di Rovigo L'Orchestra di Fiati del Conservatorio "F. Venezze" di Rovigo

“La Marsigliese” apre il tradizionale concerto dedicato al Santo Patrono di Rovigo

Giovedì 26 novembre, nel Tempio della Beata Vergine del Soccorso, si è svolto il tradizionale concerto di San Bellino. L’attesissimo appuntamento è stato realizzato grazie alla fruttuosa collaborazione fra RovigoBanca e il Conservatorio Statale di Musica “Francesco Venezze”, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Rovigo.

Quando l'orchestra ha intonato “La Marsigliese”, l’inno nazionale dei cugini d'oltralpe, le note hanno coinvolto tutti e l'emozione si è fatta all'istante più densa, palpabile, corale.

Cordoglio, vicinanza umana e grande musica: così il concerto dedicato al Santo Patrono si è trasformato, da tradizionale appuntamento pubblico, combinazione di fede, arte e cultura, in un momento civico e di vicinanza della comunità rodigina al popolo francese, alle famiglie delle vittime degli attentati ed un omaggio alla memoria di Valeria Solesin.

Subito dopo hanno portato il loro saluto Laura Drago, in rappresentanza del Sindacato del Tempio della Rotonda; Ezio Conchi, vicesindaco del Comune di Rovigo; Lorenzo Liviero, presidente di RovigoBanca, e Fausto Merchiori, presidente del Conservatorio “Francesco Venezze”.

Il concerto ha visto avvicendarsi i giovanissimi dello “Young Venezze Ensemble” (formato in larga maggioranza da studenti dei corsi preaccademici), diretti da Stefano Borghi, ed i giovani dell’ “Orchestra di Fiati del Conservatorio Venezze” (con studenti dei corsi superiori e accademici di primo e secondo livello), diretti dai maestri Daniele Bianchi e Stefano Romani.

I due organici hanno avuto modo di presentarsi sia separatamente sia unitariamente, a immagine di una coralità non soltanto musicale, ma anche quale forma di aggregazione e di arricchimento umano dei giovani musicisti coinvolti nelle esecuzioni.

Nel corso della serata sono stati eseguiti brani di autori del passato, da Tomaso Albinoni (con il celebre “Adagio”) a Bedrich Smetana con temi del poema sinfonico “La Moldava”, da Johann Strauss, con “Radetsky Marsch” a Gioacchino Rossini del quale sono state proposte le funamboliche “Variazioni in do maggiore per clarinetto e orchestra” con Stefano Borghi nel ruolo di solista, e musiche degli ultimi decenni, con un excursus dedicato soprattutto al mondo del cinema, da “The Flintstones” a “Sister Act”, da “La vita è bella” a temi di Ennio Morricone, da “Rocky” a “I pirati dei Caraibi”.

Entrambe le formazioni, ovviamente caratterizzate da differenti livelli di preparazione musicale, scaturivano dal lavoro intrapreso di recente dagli studenti nella classe di Musica d’insieme per fiati della prof. Daniela Borgato, con l’intento di recuperare e proporre sul territorio la tradizione storica degli insiemi di strumenti a fiato, che sovente hanno trasmesso la cultura musicale di generazione in generazione all’interno di ogni città, scandendone i ritmi delle principali festività e ricorrenze. Anche per questo, ha assunto un valore particolare la presenza di tali gruppi nel contesto delle celebrazioni dedicate al Patrono.

In tutti si è visto e si è sentito un grande affiatamento creato evidentemente dal lavorare insieme, dall'impegno e dalla bravura dei maestri che li hanno diretti.

Come ha avuto modo di far notare lo stesso Direttore Stefano Romani, il merito maggiore per il buon esito della serata si deve proprio ai ragazzi che hanno dimostrato di essere ormai avvezzi alla disciplina dell’orchestra, che è fra le più rigide in assoluto poiché richiede un’attenzione elevatissima, un impegno costante nello studio, il rispetto della puntualità e della forma oltre che un forte senso di responsabilità.

Il pubblico, con i suoi numerosi e calorosi applausi, ha dimostrato di aver apprezzato l’esibizione di questi ottanta giovani talenti che con la loro splendida esecuzione hanno inteso onorare San Bellino, usando la musica come risposta al terrorismo. Il messaggio che si è elevato dal Tempio cittadino nel corso della manifestazione è stato forte e chiaro: la musica è un linguaggio universale capace di creare unione e comprensione reciproca, un veicolo per le emozioni e i sentimenti che trascende la religione e la cultura e il cui scopo è riunire persone diverse con dei valori comuni come la solidarietà, l’amicizia e la pace.

Decisamente non poteva esserci modo migliore per celebrare ed onorare il Santo Patrono della città di Rovigo e dell’intera Diocesi.

Pubblicato su "Banca Domani" n° 3 Dicembre 2015 - Anno XIV
 
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