Venerdì, 17 Marzo 2017 13:52

Ludopatia: allarme in Polesine

Il tavolo dei relatori al convegno organizzato da "Libera" Il tavolo dei relatori al convegno organizzato da "Libera"

Convegno dell'associazione Libera a Palazzo Casalini.

Come prevenire e contrastare la dipendenza da gioco?

Il gioco d'azzardo, il giro d'affari legale ed illegale che ruota attorno al business delle slot machine, gli effetti patologici del gioco compulsivo e soprattutto le strategie possibili da mettere in campo a livello nazionale e nell'ambito degli Enti locali per arginare un fenomeno che ormai quotidianamente miete nuove vittime causando la rovina di migliaia di famiglie. Sono questi gli argomenti attorno ai quali si è sviluppato l'incontro dibattito “Azzardiamo l’Azzardo – Non farti giocare la vita”, svoltosi lo scorso 15 dicembre a Palazzo Casalini. A promuovere l’interessante iniziativa è stato il coordinamento provinciale di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti.

Il gioco d’azzardo patologico, meglio conosciuto con il termine “ludopatia”, è considerato come una vera e propria dipendenza al pari di quella da alcol e da sostanze stupefacenti. Cosa fare, quindi, per affrontare questo problema?

I lavori, moderati da Valentina Maiolli, sono stati preceduti dal saluto del vicedirettore generale di RovigoBanca, Andrea Dissette, e da una breve relazione introduttiva di Enrico Moro, coordinatore provinciale di Libera.

«La ludopatia - ha affermato Moro - rappresenta anche in Polesine un fenomeno in forte ascesa. Sebbene su questa piaga sociale non vi siano molti dati certi, non è difficile immaginare che, a fronte della crescente presenza sul territorio di sale gioco e al costante aumento del numero di macchinette collocate nei bar, il problema possa generare preoccupanti risvolti economici, sociali, sanitari e relazionali».

A parlare sui diversi aspetti del gioco d'azzardo il comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Rovigo, Ten. Col. Roberto Atzori; Daniele Poto della Segreteria Nazionale di Libera; il primario del Sert-Serd ASL 18, Marcello Mazzo.

Il Tenente Colonnello Atzori ha presentato la questione dal punto di vista legislativo, fornendo al numeroso pubblico presente diversi esempi della costante attività di prevenzione e contrasto esercitata dalla Guardia di Finanza.

Puntuale la relazione del responsabile dell'Ufficio nazionale di Libera sugli effetti del gioco d'azzardo sull'economia criminale. «Il gioco – ha dichiarato Daniele Poto - rappresenta uno degli strumenti principali attraverso i quali le mafie riciclano il denaro illecito. I meccanismi sono diversi, sono studiati a tavolino con le più moderne tecnologie».

L’interessante esperienza maturata presso il Sert rodigino e stata raccontata da Marcello Mazzo che, intervenendo, ha spiegato «È necessario che la dipendenza da gioco venga riconosciuta da tutti come una vera e propria malattia e che le Istituzioni se ne occupino in maniera determinata, non solo a livello locale ma anche in ambito parlamentare attraverso la disposizione di strumenti operativi per la sua prevenzione e cura. La ludopatia si può curare nei Sert ma è necessario che il giocatore patologico non venga mai abbandonato da chi gli è vicino».

Nel corso dell’incontro ha portato la propria testimonianza anche il segretario provinciale delle Acli, Luca Gianesella, che ha segnalato per il Polesine un maggiore incremento rispetto al trend registrato a livello nazionale. «Siamo tra le città italiane in cui si è giocato di più nell’ultimo periodo - ha dichiarato con preoccupazione Gianesella – Abbiamo la necessità di invertire questa tendenza e dare risposte più puntuali ai soggetti affetti da questa patologia».

La serata ha offerto certamente una serie di spunti sui quali lavorare nel prossimo futuro, con l’obiettivo di ricercare maggiori sinergie tra le istituzioni e il mondo del volontariato per perseguire una più efficace azione di prevenzione e dare risposte più puntuali ai soggetti affetti da questa patologia e alle loro famiglie.

Il saluto del Vicedirettore generale di RovigoBanca, Andrea Dissette

 

 (Articolo pubblicato su Banca Domani n. 1 marzo 2017)
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