Mercoledì, 30 Settembre 2015 10:56

Il Credito Cooperativo e l’Enciclica di Papa Francesco "Laudato si’"

Il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, esprime gratitudine al Pontefice e assicura un continuo impegno per il bene comune

All’indomani della pubblicazione dell’Enciclica “Laudato si’ – Sulla cura della casa comune”, dedicata alla tutela del Creato, alla difesa dell’ambiente, alla promozione di una autentica “conversione ecologica” che tocchi tutti gli ambiti dell’agire umano: economico, sociale, relazionale, il Credito Cooperativo italiano desidera ringraziare Papa Francesco per il dono e lo fa con alcune dichiarazioni del presidente di Federcasse Alessandro Azzi.

Nell’Enciclica trovano spazio temi come “sobrietà”, “servizio”, “sussidiarietà” e - naturalmente - quello del “bene comune”; concetti all’interno dei quali Papa Francesco indica esperienze e soluzioni efficaci ed a portata di mano, tra le quali spiccano la cooperazione e la promozione di reti comunitarie.

In particolare, la cooperazione viene citata nei paragrafi 179 e 180 a proposito delle imprese in forma di cooperative che “in alcuni luoghi si stanno sviluppando per lo sfruttamento delle energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale” o – nello specifico dell’agricoltura – sottolineando l’incentivo a “facilitare forme di cooperazione e di organizzazione comunitaria che difendano gli interessi dei piccoli produttori e preservino gli ecosistemi locali dalla depredazione”.

«Papa Francesco scrive anche che “l’istanza locale può fare la differenza”. Questo è un messaggio di estrema importanza, - evidenzia il presidente di Federcasse - utile a far comprendere come il localismo, se correttamente interpretato, sia una ricchezza per tutti e una soluzione a tanti problemi che affliggono oggi le nostre società basate sulla competizione e sulla sterile ricerca del profitto. Esprimiamo, come Credito Cooperativo, profonda gratitudine per queste parole del Pontefice e, al tempo stesso, sentiamo la responsabilità di ribadire il nostro impegno ad adottare comportamenti, scelte, strategie finalizzati alla costruzione dell’autentico bene comune, ispirato ai principi della solidarietà sociale, della sussidiarietà e della cooperazione, che Papa Benedetto XVI, nell’Enciclica “Caritas in Veritate”, aveva definito “espressione di amore intelligente”».

«Apprezziamo in modo particolare l’analisi di Papa Francesco sui dissesti causati dalla finanza speculativa -  – sottolinea ancora Azzi – nell’Enciclica leggiamo infatti come la crisi finanziaria del 2007-2008 sarebbe stata “occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c’è stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo”».

«Il fatto che ancora oggi le attività puramente speculative continuino a muovere il 98% dei flussi finanziari globali - prosegue Azzi - significa che c’è ancora molta strada da fare per un cambiamento di rotta sostanziale. Per questo ci auguriamo che l’autorevole parola del Pontefice possa innescare un dibattito sulla necessità di ripensare la finanza e di sostenere le esperienze delle banche di comunità che, ovunque nel mondo, si sono dimostrate un validissimo antidoto alla crisi».

«Come si legge ancora nell’Enciclica – conclude Azzi – “Quando siamo capaci di superare l’individualismo, si può effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambiamento rilevante nella società”. Il nostro impegno in questo ambito è sempre stato massimo e continuerà ad esserlo anche in futuro».

 

Pubblicato su "Banca Domani" n° 2 Settembre 2015 - Anno XIV
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